Aggiornato l'inventario sui rifiuti radioattivi in Italia
Data : 02/02/2020

L'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN) ha pubblicato l’aggiornamento dell’Inventario italiano dei rifiuti radioattivi, contenente informazioni dettagliate su quantità, attività specifica, volumi e condizioni di stoccaggio di tali rifiuti per il periodo di riferimento fino al 31 dicembre 2018.

Dal Rapporto emerge che, per quanto riguarda il materiale ad alta attività, il 99% delle oltre 1.800 tonnellate di combustibile delle quattro centrali italiane dismesse è stato trasferito negli anni scorsi in Francia e Gran Bretagna, dove è stato sottoposto a riprocessamento per separare e recuperare le materie riutilizzabili (uranio e plutonio). I rifiuti radioattivi residui rispetto a queste attività di riprocessamento dovranno tornare in futuro in Italia, secondo gli accordi internazionali stipulati.

Si valuta, in base a stime da fonte SOGIN, in circa 90 m3 la quantità in attesa di rientrare nel nostro Paese dall'estero, con un livello di attività che complessivamente sarà pari a circa 100 volte quella dei rifiuti radioattivi e del combustibile irraggiato (1%) attualmente presenti in Italia.

Per la maggior parte i rifiuti radioattivi presenti in Italia, derivanti da attività mediche (per esempio impiego di radiofarmaci a fini diagnostici e terapeutici), industriali e di ricerca, sono caratterizzati da bassa o molto bassa attività (complessivamente circa 26.000 m3) e media attività (3.100 m3).

In termini di volume, le regioni con la maggiore incidenza di rifiuti radioattivi sono il Lazio(con circa 9.300 m3, pari al 30% del totale nazionale), la Lombardia (20%)e il Piemonte (18%);per la gran parte di questi rifiuti sono già in corso, o in procinto di partire, attività di trattamento e condizionamento, finalizzate a trasformarli in manufatti per assicurare l’isolamento della radioattività dall’ambiente e renderli idonei a trasporto, stoccaggio e smaltimento definitivo.

In relazione al livello di attività dei rifiuti radioattivi, invece, primeggia il Piemonteche, con oltre 30 TBq (Terabecquerel, l'unità di misura dell’attività radioattiva), rappresenta quasi il 75%del totale nazionale.

Fonte:ISIN (https://www.isinucleare.it/it/notizie/rifiuti-radioattivi-online-nuovo-inventario-nazionale-isin)